Buonasera a tutti.
Vorrei anticipare, innanzitutto, che probabilmente ci sarà un'altra recensione di questo libro da parte di un'altra ragazza, perché l'abbiamo letto entrambe ma abbiamo due opinioni molto diverse e abbiamo pensato fosse giusto presentarvi entrambi i punti di vista.
Come si può definire questo libro?
Non saprei, tutti gli aggettivi che mi vengono in mente sono tutt'altro che positivi: noioso, superficiale e... Be', è meglio che non continui.
Non saprei, tutti gli aggettivi che mi vengono in mente sono tutt'altro che positivi: noioso, superficiale e... Be', è meglio che non continui.
Forse io esagero, ma devo dire che, eccezion fatta per La coscienza di Zeno che mi è "imposta dall'alto", dubito che leggerò un altro libro di Svevo. Volontariamente per lo meno.
La storia si sviluppa intorno alla figura di Emilio Brentani e al suo amore per Angiolina, una giovane esuberante di facili costumi.
Svevo, in realtà, aveva avuto un'idea interessante, in quanto sono molte le persone che vengono aggirate dai propri amanti, le persone che si rifiutano di vedere i tradimenti ripetuti del proprio partner. Il problema è il modo con cui sviluppa quest'idea.
Il libro, benché molto breve, è molto difficile da leggere.
È un libro lento, i personaggi non evolvono, non mutano, non hanno la forza di prendere vere decisioni.
È un libro lento, i personaggi non evolvono, non mutano, non hanno la forza di prendere vere decisioni.
I personaggi più interessanti sono la sorella di Emilio, Amalia, e il miglior amico, Stefano Balli. Ma anche in questo caso, Svevo ha "rovinato" i suoi personaggi.
La prima, quando finalmente cambia, diventa interessante, dà una svolta alla sua vita, muore preda della pazzia; il secondo, dalle opinioni interessanti, tradisce il suo miglior amico andando a letto con Angiolina. Riguardo Stefano, mi è dispiaciuto molto il fatto che la sua umanità venga mostrata solo per un breve momento, quando Amalia è quasi morente.
Ho odiato perfino la fine di questo libro.
Alla fine, infatti, benché finalmente Emilio chiuda la storia con Angiolina, col passare del tempo idealizza il ricordo della donna fino a fondere la sua figura col carattere di Amalia.
Ma non riesco ad accettare un simile finale: Angiolina è una giovane volubile, superficiale, mentre Amalia una donna matura, riflessiva e BUONA.
Mi rendo conto che forse le mie critiche sono "deboli", ma per spiegare tutte le ragioni per cui non mi è piaciuto questo libro dovrei analizzare tantissime scene e la recensione si dilungherebbe troppo.
La cosa che mi ha più infastidito, oltre allo stile pedante, è la mancanza di un messaggio.
Se un libro non trasmette nulla, qual è il suo scopo?
Non nego che possano esserci libri scritti solo per divertimento, ma questa totale assenza di "morale" mi ha lasciato perplessa.
In conclusione, non consiglio a nessuno, che cerchi "un qualcosa" da un libro, questa lettura.
Nel caso, invece, che il vostro scopo sia quello di addormentarvi, ve lo consiglio caldamente.
Dopo poche pagine, cadrete beatamente tra le braccia di Morfeo.
Pirandello
Come promesso e da tempo immemore anticipato ecco la mia opinione riguardo questo libro. Evito di riscrivere la trama anche perché è stata già presentata da Pirandello per cui ho deciso di scrivere un commento che concretizzi in breve le mie opinioni sul libro. Ammetto che la storia non sia entusiasmante come le altre , ma come ogni buon lettore dovrebbe fare, è necessario leggere tra le righe , cioè andare aldilà della semplice storia .Cosa voglio dire ? prendiamo Emilio ad esempio , un personaggio combattuto interiormente tra l'amore per Angiolina e per Amalia ,un uomo non come gli altri ,ma con una forte sensibilità ;un uomo che non può far altro che pensare alle proprie azioni e ciò che gli altri possano pensare di queste scandagliando possibili ed eventuali conseguenze -per intenderci un uomo psicologicamente tormentato. Che dire invece di Angiolina una donna, a mio dire, scaltra ed egoista , apparentemente ingenua , con un piano ben preciso :non impegnarsi nella relazione e tenere così sempre presente la possibilità di fuggire con un uomo per lei più conveniente (come poi farà).Per Emilio questo aspetto è diverso , non impegnarsi in una relazione significa per lui essere insicuro, avere una possibilità di non rimanerci male ,poiché non sentimentalmente legato, per una relazione che finisce ed inoltre non deludere l'affetto di una sorella altrettanto tormentata. Amalia ,infatti, ama in segreto Stefano Balli , ma sa di non poter essere ricambiata per questo ,non potendo avere una figura maschile, come un marito, si lega profondamente all'unica figura che le è rimasta sempre accanto : suo fratello. Emilio ,però, non le rimarrà accanto nel momento del bisogno; Amalia morirà di pazzia con accanto la vicina e non il fratello il quale a sua volta rimarrà fortemente amareggiato ma allo stesso tempo sollevato dalla scomparsa di un peso. Questi sentimenti contrastanti porteranno Emilio a tormentarsi interiormente e lo convinceranno a chiudere definitivamente la storia con Angiolina .Infine il suo vagheggiare la figura di Angiolina ed Amalia insieme è sintomo di insicurezza e instabilità. Egli è stato profondamente legato a due donne dalle quali è stato separato in modo brutale e veloce parzialmente per sua volontà. Per cui lo compatisco. Perciò le diverse sfumature caratteriali e i dissidi interiori mi hanno portato ad apprezzare questo libro e a cercare di osservare i comportamenti umani.
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