giovedì 8 dicembre 2016

August Rush, la musica nel cuore - Kirsten Sheridan (2007) ~ ☕☕☕☕☕

Buoooongiorno!

Siamo a Dicembre, uno dei miei mesi preferiti, così ho pensato di fare la recensione di uno dei miei film preferiti!
Un film che, a parer mio, si sposa bene col Natale, un film che si può vedere da soli, con i propri amici, con la propria famiglia, in tutte le salse.
August Rush è semplicemente uno di quei film adatti a tutti e che tutti - o quasi - amano.

Trama.
Evan Taylor (Freddie Highmore) ha undici anni e vive in un orfanotrofio.
Evan, però, non è come gli altri bambini: non ha mai smesso di credere che un giorno troverà i suoi genitori, che in realtà loro l'abbiano sempre desiderato. Ma soprattutto, Evan sente la musica in ogni singola vibrazione del mondo, la musica "abita" il suo corpicino e questo fatto lo aiuta a sentirsi più vicino a coloro che gli hanno "donato la musica".


Ma sono, appunto, undici anni che aspetta che i suoi genitori vengano da lui, forse è giunto il momento che sia lui a cercarli.
Iniziano così le peripezie del giovane bambino in un'enorme e caotica New York che gli presenterà grandi opportunità quanto grandi ostacoli.
Ma il desiderio che guida il nostro Evan è semplice: deve suonare davanti a più persone possibile cosicché i suoi genitori possano sentire la sua musica e capire che lui è loro figlio.
Nel frattempo, Lyla Novachek (Keri Russell), ex-violoncellista di successo, ora insegnante di musica e, soprattutto, madre di Evan, viene a sapere che il figlio che pensava fosse morto anni prima, in realtà è vivo e vegeto. Si mette così sulle tracce del bimbo perduto e, così facendo, si riavvicina pian piano al palco che aveva abbandonato anni prima.
Dall'altro lato degli Stati Uniti, invece, Louis Connelly (Jonathan Rhys Meyers), ex-cantante, ora uomo di affari, si ritrova a ripensare a quella donna che undici anni prima aveva conosciuto a New York, alla magica notte passata con lei. I ricordi lo spingono a cercare di nuovo quella donna e, pian piano, a riavvicinarsi alla musica che aveva ormai riposto in un angolo nascosto della propria mente.

Come parlare di questo film?

Forse della trama ho detto anche troppo, ma quello che cerco di trasmettere è come questa storia sia una storia di musica, di amore, di disperazione e di speranza.
La sceneggiatura così delicata eppure così "piena" di significato - anche se ammetto che a volte può sembrare un po' forzata -, la bravura degli attori (oltre a quelli già nominati, come dimenticare la presenza del grande Robin Williams?) che rende la storia così autentica, la regia, a parer mio, molto bella, tutto è in armonia con una colonna sonora meravigliosa.
Quando si finisce di vedere questo film, ci si sente più... leggeri, diciamo così.
Senti che qualcosa di bello è rimasto dentro di te, che ti è stato trasmesso qualcosa che rimarrà con te per sempre e ti farà guardare - anzi, ascoltare - il mondo diversamente.
Diciamo che la vita e la musica sembrano quasi essere un tutt'uno.
È un film che vuole far riflettere e, allo stesso tempo, che vuole proporre una storia che non potrà in alcun modo rimanerci indifferente.

Mannaggetta! Trovo sempre così difficile parlare di qualcosa che amo!
Vi ringrazio di aver letto il mio sfogo delirante e spero di avervi almeno incuriosito.

Pirandello

P.S. Un'ultima cosa. Provate a guardare il trailer. Varrà più di tutte le parole possibili.

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