mercoledì 7 dicembre 2016

3% - Pedro Aguiler, César Charlone ~ ☕☕

Ciao a tutti!

Oggi voglio fare la recensione di una delle nuove serie firmate Netflix che mi ha consigliato il caro Pennac (qui trovate il suo commento) : 3% .
È una serie che mi ha lasciato perplessa, ma andiamo con ordine.

Trama.
Ogni anno, tutti i ventenni hanno una possibilità di andare nell'Offshore, luogo di ricchezza e benessere, e abbandonare per sempre l'Entroterra, regno di povertà, miseria e criminalità.
Per arrivare nell'Offshore, però, devono superare il Processo.
Solo i migliori ce la fanno.
Solo il 3% di tutti quei giovani speranzosi è destinato a passare.
In particolare, viene seguita la storia di un gruppo di ragazzi: Michele (Bianca Comparato), Joana (Vaneza Oliveira), Rafael (Rodolfo Valente), Fernando (Michel Gomes) e Marco (Rafael Lozano).
Alle vicende di questi ragazzi, si intrecciano gli intrighi politici alle spalle del Processo che vedono come protagonisti Ezequiel (João Miguel), "direttore organizzativo" del Processo, e Aline (Viviane Porto), ovvero quella che lo vuole fuori dai giochi.

Perché dico di essere perplessa?
La trama mi intrigava molto e, secondo me, è il punto forte della serie, ma potrebbe essere l'unico punto di forza.
Mi spiego.
Sono solo otto episodi, da quaranta minuti l'uno più o meno, eppure io ho trovato faticoso arrivare alla fine della stagione. Vi dico solo che nel penultimo episodio ho letteralmente saltato intere scene per non addormentarmi.
Questo perché?


1. I dialoghi sono pochi e/o costruiti male. Soprattutto quando si parla di alcuni personaggi, i dialoghi - o la loro assenza - sono a dir poco pesanti.
2. Gli attori. Mi dispiace molto ammetterlo, ma li ho trovati un tantino "incapaci". Non tutti, ovviamente, mai fare di tutta l'erba un fascio, però in linea generale nessuno è stato in grado di trasmettermi effettivamente qualcosa. Nessuno.
Ovviamente potrebbe influenzare il fatto che ho visto la serie col doppiaggio inglese e non con le voci originali in portoghese.
3. Le inquadrature sono così... Strane. In certi casi ho trovato davvero fastidioso il modo in cui venivano riprese le varie scene. Ma magari questo è solo un mio problema.
4. I personaggi sono come strutturati a metà. Le crescite che in teoria dovrebbero aver avuto, non le ho percepite - tranne in rarissimi casi - e non c'è un solo personaggio che alla fine mi sia rimasto nel cuore. Diciamo che è come se alla fine tutti i personaggi si rovinassero un po'.
5. Le musiche. Io sono convinta che in una serie - come anche in un film -, il tipo di musica e il tempismo con cui la si mette siano fondamentali. Ebbene, ho trovato piuttosto "sballati" entrambi i fattori. Non so, magari per i brasiliani (la serie è di Netflix Brasile da quel che ho capito) quelle musiche erano adatte, ma io le ho trovate solo... sbagliate.

Non nego che ci siano cose positive, come appunto la trama o alcuni personaggi nello specifico, ma alla fine in questa serie non ho trovato niente che mi spinga a vedere la seconda stagione se/quando ci sarà.
Ovviamente questa è solo la mia opinione. Ho letto commenti di persone a dir poco soddisfatte da questa serie, che la definiscono "un capolavoro a metà tra Black Mirror e Hunger Games".
Magari semplicemente non è il mio genere.
Che altro posso dirvi?
Non sconsiglio né consiglio la serie.
Provate a vedere il primo episodio se vi incuriosisce la trama. Basterà e avanzerà per capire se potrà piacervi tutta la serie o no.

A presto,
Pirandello

Nessun commento:

Posta un commento