giovedì 9 marzo 2017

Il diritto di contare - Theodore Melfi (2017) ~ ☕☕☕☕☕

Buongiorno!

Ieri è uscito nelle sale un film che si attendeva con trepidazione: Il diritto di contare.
Lasciatemi dire che le aspettative non solo sono state soddisfatte, ma il film è stato anche più bello di quel che potessi immaginare!
Ah, un'ultima cosa prima di inziare con questa recensione: esiste il libro, nel caso vi interessasse.

Innanzitutto, di cosa parla questo splendido film?
È la vera storia di Katherine Johnson (Taraji P. Henson), Dorothy Vaughan (Octavia Spencer) e Mary Jackson (Janelle Monáe), amiche e colleghe, che lavorano alla NASA come "calcolatrici umane". 
Ma non è questo il punto. 
Il film parla della loro lotta in quanto donne di colore per farsi riconoscere i propri meriti: Katherine è un genio della matematica, a Dorothy viene negata la promozione che da tempo le spetta e Mary ha la mente di un ingegnere ma non è "un uomo bianco".
Le tre donne condurranno la propria battaglia personale in modi molto diversi. 

Katherine, dal carattere più mite, ha un'opportunità d'oro e semplicemente mostrerà il suo genio. Davanti ai fatti concreti, neanche il più razzista dei suoi colleghi può negare la genialità e il talento di questa donna.
Dorothy decide di sfruttare la propria intelligenza, smettere di fare ciò per cui non viene pagata e rendersi indispensabile. Non vi dico come, ma ci riesce. E ottiene anche qualcosa in più dello sperato.
Mary, infine, dal carattere più combattivo, non si ferma davanti a niente. Non solo "costringe" il capo ad accettare la sua richiesta di diventare ingegnere, non solo deve convincere il proprio marito di non star sognando ad occhi aperti, ma deve anche convincere un giudice a concederle il permesso di frequentare corsi in una scuola per soli bianchi, superare l'astio dei suoi "compagni di corso" e via dicendo. Non posso negare che la forza di questo personaggio mi ha conquistata totalmente.
Tutto ciò, è condito con la storica vicenda di John Glenn (Glen Powell), il primo astronauta statunitense a fare un'orbita completa intorno alla Terra. Era il 1962.

Oltre alle tre eccezionali protagoniste, un altro personaggio mi è entrato nel cuore: Al Harrison (Kevin Costner), il capo di Katherine. 
Quest'uomo lascia un segno indelebile in ogni spettatore soprattutto quando reagisce allo sfogo della matematica (chi ha visto il film sa a cosa mi riferisco). Al non smette mai di credere in quest'incredibile donna e abbatte varie convenzioni sociali per permetterle di lavorare al meglio e far sì che le vengano riconosciuti i suoi meriti.
La sceneggiatura è bellissima - tolta qualche uscita molto sbagliata, ma alquanto divertente -, la regia di Melfi è impeccabile e gli attori sono bravi. In particolare, Henson, Spencer e Monáe hanno riconfermato di essere di una bravura disarmante e, in questo caso, di essere a dir poco perfette per questo ruolo.
Inoltre, il film ha una colonna musicale davvero bella

Consiglio caldamente questo film a tutti: grandi e piccini. Va bene per vederlo con la famiglia, con gli amici, con il proprio partner, da soli e via dicendo.
Viene mostrata una realtà che si sta ancora cercando di superare del tutto, tratta temi difficili come il razzismo e il sessismo con una delicatezza incredibile e riuscendo a divertire e commuovere senza dover strafare.
Non ha intento didattico, anzi, e più che una critica sembra quasi voler dare una speranza. Sprona a lottare per ciò che si sogna nonostante qualunque ostacolo il mondo cerchi di metterti davanti.

Che altro dire?
VEDETELO, VEDETELO, VEDETELO.
Non accampate scuse, non potete non vederlo.
E poi, c'è Sheldon (Jim Parson) che fa l'ingegnere!


Pirandello


P.S. Un'ultima cosa! È davvero bello veder riconosciuto a queste donne l'importanza che hanno avuto nella storia.

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